Notizie - Esercitazioni ricerca dispersi in valanga a Frontignano
Da una idea di Giancarlo Guglielmi, storico componente del nucleo di Soccorso Alpino che opera da anni a Frontignano di Ussita, è nato il campo ARVA ubicato presso la partenza della seggiovia del Cornaccione.
Lo scorso anno questa idea è stata fatta propria dal Presidente del CAI regionale, dott.ssa Paola Riccio e dalla Amministrazione comunale di Ussita che ha messo a disposizione il terreno, una vecchia casina in legno ed un piccolo fondo per l’acquisto delle attrezzature e così l’idea ha trovato realizzazione.
Ma che cosa è un campo ARVA?
Si tratta di uno spazio attrezzato per l’addestramento dei soccorritori che sono chiamati a ricercare le persone sepolte dalle valanghe. L’ARVA è una piccola apparecchiatura elettronica che sarebbe necessario portassero tutti coloro che d’inverno con la neve si avventurano fuori le piste da sci per l’escursionismo o lo sci fuori pista.
Quando malauguratamente queste persone dovessero essere coinvolte da una slavina e rimanere sepolte sotto la neve, l’apparecchio ARVA consente ai soccorritori di localizzare subito il malcapitato.
Occorre ricordare che nel caso di persone sepolte dalle valanghe il tempo di recupero è una delle componenti essenziali per la salvezza. Infatti già dopo una mezz’ora dal seppellimento le speranze di trovare le persone in vita si affievoliscono notevolmente.
Oggi il campo ARVA di Frontignano di Ussita è l’unica struttura del centro-sud Italia di questo genere ed in questi mesi di innevamento sono presenti continuamente gruppi di persone del CAI di varie regioni per fare esperienza.
Per una stazione come quella di Frontignano, che ha fatto della sicurezza uno dei suoi punti di forza, questo campo ARVA costituisce un fiore all’occhiello.
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