lunedì, luglio 05, 2010

Notizie - Nel 2010 cinque nuovi cuccioli: si ingrandisce la colonia di camosci appenninici dei Sibillini

La notizia circolava già da alcuni giorni e tuttora si è in attesa di conoscere l’esito
dell’eventuale gestazione della femmina più giovane: se anche in questo caso si
dovessero avere notizie positive, il tasso di natalità delle sei femmine di camoscio
appenninico sarebbe del 100%, un successo che andrebbe al di là di ogni più rosea
previsione, soprattutto perché a riprodursi sono state anche le due femmine più vecchie,
ormai considerate non più riproduttive. Al momento i ricercatori del Parco, che effettuano i
monitoraggi sugli animali dotati di appositi radio-collari, hanno accertato la nascita di
cinque cuccioli e già di per sé questo è un risultato straordinario che fa salire a sedici il
numero totale degli esemplari di camoscio appenninico presenti sui Sibillini.
Se ai cinque di quest’anno si aggiungono i due nati in natura lo scorso anno, sale a sette il
numero totale di camosci nati nei Sibillini, confermando quello che già era stato visto come
un ottimo segnale dell’idoneità ambientale di queste montagne ad ospitare una
popolazione significativa di questa splendida e delicata specie.
E’ ora il momento di prestare la massima attenzione nella gestione dell’area dei rilasci,
soprattutto in vista della stagione estiva. Ricordiamo, infatti, che nel periodo che va dal 1°
maggio al 31 ottobre è interdetto l’accesso ad una parte del massiccio del monte Bove,
precisamente la cima e la parete rocciosa del monte Bove Nord; tale interdizione interessa
solo una piccola parte di un sentiero escursionistico, peraltro poco frequentato, mentre
non tocca il sentiero principale che, attraverso un bel giro ad anello, permette di scoprire le
meraviglie di questo sottogruppo dei Sibillini che presenta elementi ambientali di
grandissimo pregio, come la splendida valle di origine glaciale, le praterie di alta quota e i
suggestivi ed imponenti agglomerati di calcare massiccio che lo hanno reso famoso tra gli
alpinisti del Centro Italia. Al momento l’area interdetta è segnalata da alcuni pannelli posti
all’inizio dei sentieri che raggiungono la val di Bove; una segnaletica più esaustiva, già
realizzata dal Parco, sarà apposta a breve dal Corpo Forestale dello Stato che sta
fornendo, sin dall’inizio, un apporto di fondamentale importanza per la riuscita del progetto.
L’altra buona notizia giunge dall’Unione Europea che ha appena accolto positivamente la
richiesta di finanziamento con fondi LIFE presentata dal Parco dei Sibillini e dai parchi
nazionali della Majella, del Gran Sasso e Monti della Laga, d’Abruzzo, Lazio e Molise, dal
Parco regionale del Sirente Velino e da Legambiente. (Fonte: Parco Nazionale Monti Sibillini)

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